Vorrei con questo scritto esprimere il
mio riconoscimento verso il “Vanoni”,
istituto che mi ha vista prima discente e
poi docente. È proprio in queste aule
infatti che ho potuto apprendere quei
principi educativi e formativi e quelle
regole di studio che mi hanno poi permesso
un ottimo inserimento nel mondo
sociale e del lavoro.
L’Istituto Tecnico “Ezio Vanoni”, oggi
inserito nel nostro territorio in modo
incisivo e sostanziale, ha rappresentato,
anche in origine, quando la sua popolazione
scolastica non raggiungeva un
numero elevato di iscritti, una forte
opportunità di crescita per la città di
Nardò, in un’epoca della nostra storia
caratterizzata da una situazione socioeconomica
precaria e difficile, quasi
esclusivamente agraria, e da impellenti
esigenze socio-culturali. Inoltre, è stato
fondamentale l’apporto di grande tenacia
e vitalità creativa da parte delle persone
che hanno operato nei primi anni numerosissimi, come testimoniano i
registri storici che ci appartengono
e che sono
conservati nei nostri archivi.
Vorrei con questo scritto esprimere il mio riconoscimento verso il “Vanoni”, istituto che mi ha vista prima discente e poi docente. È proprio in queste aule infatti che ho potuto apprendere quei principi educativi e formativi e quelle regole di studio che mi hanno poi permesso un ottimo inserimento nel mondo sociale e del lavoro. L’Istituto Tecnico “Ezio Vanoni”, oggi inserito nel nostro territorio in modo incisivo e sostanziale, ha rappresentato, anche in origine, quando la sua popolazione scolastica non raggiungeva un numero elevato di iscritti, una forte opportunità di crescita per la città di Nardò, in un’epoca della nostra storia caratterizzata da una situazione socioeconomica precaria e difficile, quasi esclusivamente agraria, e da impellenti esigenze socio-culturali. Inoltre, è stato fondamentale l’apporto di grande tenacia e vitalità creativa da parte delle persone che hanno operato nei primi anni numerosissimi, come testimoniano i registri storici che ci appartengono e che sono conservati nei nostri archivi.Da un attento studio di
questi ultimi, emerge
l’energia e la capacità innovativa
di coloro che si
sono ispirati ai principi di
cambiamento, indispensabili
in quegli anni di crescita
per suscitare la fiducia
degli adolescenti a credere
che la nuova Istituzione
avrebbe potuto dar loro
un’istruzione adeguata in
un momento di rapide e
infinite trasformazioni.
Il numero delle classi che si andava
formando cresceva di anno in anno e la
nostra scuola rappresentava un punto
di riferimento per un territorio che andava
al di là del nostro Comune e “Costa” di Lecce, dopo solo due anni è
diventata autonoma.
Le sue sedi provvisorie
sono state, in un primo
momento, in Piazza San
Domenico (sede attuale
del Liceo Artistico, a noi
oggi annesso) e successivamente
presso l’ex Seminario
diocesano, dove è
rimasto per poco meno di
dieci anni. Negli anni
89/90 viene istituita una
succursale a Gallipoli avente
sede in Piazza PioXII,
dove si formano cinque
classi.
È nel gennaio del 1972, esattamente
dopo le vacanze natalizie, che la scuola
si trasferisce nel’attuale sede, di nuova
costruzione, avveniristica per quegli
anni.
Tutte le aule erano fornite di un televisore sore a circuito interno,
attraverso cui venne
trasmesso il discorso
inaugurale del Preside
in carica, il primo giorno
di arrivo. Successivamente,
i monitor
venivano utilizzati,
collegati alle reti Rai,
per fare assistere gli
alunni alle dirette degli
eventi storici, dalle
proprie aule.
Anche i laboratori erano
ben attrezzati, per un clima di armonia tra tutti. È grazie a
loro se il lavoro, a scuola, si è sempre
svolto all’insegna del rispetto reciproco
e della collaborazione tra tutto il
personale docente, non docente e con
gli allievi.
Vale sicuramente la pena di ricordare
in ordine i lori nomi: professor Alfredo
Orsini, professor William Moschettini,
professoressa Laura Orlando, professor
Elio Marra, professor Cosimo Sasso,
professor Vincenzo Prete e la nostra
attuale Dirigente professoressa
Maria Rosa Rizzo.
Ma sono tante altre le persone che l’epoca; sia quello scientifico, in
cui erano presenti molti strumenti
all’avanguardia e materiale per
gli esperimenti di chimica e di
fisica, sia quello linguistico, in cui
erano presenti delle postazioni
con cabine fornite di cuffie, registratori
e quant’altro, per l’ascolto e la conversazione
in lingua. La palestra era
dotata di attrezzi per gli esercizi fisici e
di spazi per i diversi giochi di squadra.
L’entusiasmo per la nuova scuola era
alle stelle, accompagnato dalla soddisfazione
di avere un corpo docente
sempre all’altezza delle situazioni e
sempre preparato, anche se in alcuni
casi molto severo, ma adeguato a far
diplomare allievi, che in alta percentuale
si sono affermati professionalmente,
con riconoscimenti sia nazionali che
internazionali.
Anni dopo, precisamente nel 1991, è
stata annessa la sezione dei geometri, che tuttora rappresenta un settore
della nostra scuola, e che molto ha
interagito con gli enti territoriali, dando
un contributo ancora più apprezzabile
alla nostra Istituzione.
Solo due anni, invece, son trascorsi,
dall’annessione del Liceo Artistico e
tre dall’aggiunta di un nuovo indirizzo
di studio, il settore Turistico, che ci ha
visti crescere ulteriormente e arricchirci,
anche dal punto di vista dell’offerta
formativa.
I Presidi che si sono succeduti in questo
mezzo secolo di storia, hanno sempre
offerto il meglio di se stessi, favorendo
una continuità professionale ed hanno dato lustro e notorietà alla nostra
scuola. A loro va sicuramente la
nostra riconoscenza, con l’augurio che
tutto il corpo docente di oggi possa
proseguire il cammino di civiltà e di
formazione già intrapreso e trasmettere
alle generazioni future forza, coraggio,
consapevolezza dei valori più alti e
dignitosi della società. Solo così il mondo
che ci circonda potrà dare a chi
ancora si sta affacciando alla vita lavorativa
la possibilità di viverla attingendo
appieno dalle competenze acquisite.
Renata Barone