La realtà dei paesi in via di
sviluppo è poco nota ai ragazzi male informati e disinteres-sati ai problemi
che affliggono questi popoli.
Per sensibilizzare noi studenti
attorno all’argomento, con particolare attenzione verso ciò che vivono
quotidianamente gli abitanti del Sud-Sudan, è stata organizzata una conferenza
tenuta da un rappresentan-te dell’ ONU e che ha coinvolto gli alunni della IV e
V A S.I.A.
Si tratta di Paola Piccione,
laureata in “Cooperazione allo sviluppo” presso l’ Uni-versità degli Studi di
Trieste. Ha seguito un master in “cooperazione allo sviluppo e que-stioni di
genere”, conseguito presso l’ Uni-versità Inglese London Schools of Econo-mics
and Political Science. In Italia ha lavo-rato presso il ministero degli Affari
Esteri e all’estero ha collaborato con alcune organizzazioni non governati-ve
Italiane in Africa, Asia e America Latina. Da quasi due anni si occupa di
progetti volti alla promozione dell’ uguaglianza di gene-re, accesso alla
giustizia e sicurezza in Sud - Sudan.
Una conferenza diversa dal
solito in quanto gli studenti hanno interagito direttamente con l’ esperta,
mentre sullo sfondo scorre-vano delle diapositive con foto scattate
personalmente dalla rela-trice. Il Sud - Sudan prima dominio egiziano e poi
inglese, è una repubblica presidenziale indipendente dal Nord Sudan appena dal
2011. Il paese ha subito due lunghi periodi di guerra civile, conclusa con la
firma dell’ accordo globale di pace che ha garanti-to l’autonomia della regione
meridionale.
Con il referendum del 2011 il
Sud si separa dal Nord. Nel meridione vivono principalmente due tribù: Dinka e
Nuer, che sono spesso in lotta fra di loro poiché, ha spiegato la dottoressa,
«La violenza è l’ uni-co strumento che adoperano per risolvere le questioni
interne».
L’ economia della regione è una
delle più deboli del mondo ed è basa-ta sull’ agricoltura, principalmente di
sussistenza e l’ allevamento del bestiame. La regione ha il più alto tasso di
mortalità materna e analfa-betismo femminile. Dal 2011 l’ ONU opera all’
interno del paese. Si occupa della distribuzione di aiuti umanitari e inoltre
offre ai sudanesi conoscenze e nozioni atte ad educarli a risolvere civilmente
i problemi. «Bisogna ribadire, dice la relatrice, che le truppe dell’ ONU
disposte nel paese non prendono posizione all’ interno dei conflitti, dato che
sono per definizione truppe di pace. In Sudan intervengono per proteg-gere i
civili e cercare di calmare le fazioni che combattono».
Avere la
possibilità di interagire con una persona quale Paola Piccio-ne, che conosce
così da vicino la realtà di cui abbiamo parlato, è stato molto istruttivo
perché è come se avessimo vissuto un’ esperienza dal vero. La Piccione infatti
ha documentato il suo intervento con foto ed oggetti quali manufatti tipici del
luogo (collane, parei ecc,) che ci han-no davvero fatto “toccare con mano” i
tanti volti del Sud-Sudan.
Sara Fracella e Marco Capuzzello