Se per fare giornalismo bisogna abbandonare
il desk e guardarsi attorno, fare
domande, osservare la città, noi del
“Vanoni Press” non ce lo siamo fatto
ripetere due volte e, registratore, fotocamera
e taccuini alla mano,
siamo andati in giro a chiedere
ai neretini cosa pensano
di Nardò, quali le sue
potenzialità e quali i suoi
limiti.
In un assolato pomeriggio
primaverile abbiamo allora
intervistato, pensionati e
commercianti, operai e imprenditori,
casalinghe e badanti,
per cercare di costruire,
qui ed ora, un “quadro”
dal vero della nostra città.
Se per fare giornalismo bisogna abbandonare il desk e guardarsi attorno, fare domande, osservare la città, noi del “Vanoni Press” non ce lo siamo fatto ripetere due volte e, registratore, fotocamera e taccuini alla mano, siamo andati in giro a chiedere ai neretini cosa pensano di Nardò, quali le sue potenzialità e quali i suoi limiti. In un assolato pomeriggio primaverile abbiamo allora intervistato, pensionati e commercianti, operai e imprenditori, casalinghe e badanti, per cercare di costruire, qui ed ora, un “quadro” dal vero della nostra città.
...I PENSIONATI
I primi ad incontrare lungo il nostro percorso
sono un gruppo di pensionati,
seduti alle panchine di piazzetta Tre
Palme.
Per loro il problema principale, rapportato
alle loro esigenze rimane la chiusura
dell’ospedale.
Che cosa c’è che non va a Nardò o cosa
cambiereste?
Sono tante le cose che si possono
cambiare. Ma alcune i politici le
hanno cambiate in peggio, ad
e s e m p i o a v e v a m o u n
bell’ospedale e non ci è rimasto
più niente.
Siete soddisfatti dei servizi per i pensionati?
Si, ci sono abbastanza servizi, ma dovrebbero
aumentare le pensioni.
Se lei fosse sindaco di Nardò, cosa farebbe?
Mi scarterebbero subito come sindaco,
perché senza laurea ormai non si va da
nessuna parte (scherza ndr).
...GLI OPERAI
Poco più in là un gruppo di operai edili
esce da una casa. Il loro è uno dei settori
più colpiti dalla crisi
Lei ha risentito della crisi?
Si, perché manca il lavoro nell’edilizia in
generale e per tutte le maestranze collegate:
il piastrellista, il muratore, per
l’idraulico.
L’azienda per la quale lavorate è stata
costretta a licenziare o a cambiare alcuni
contratti?
Sì, purtroppo. Eravamo in 30 ed ora
siamo rimasti solo in 5.
Il vostro datore vi paga come prima o
lo stipendio si è abbassato?
Si è abbassato e, purtroppo, ci dobbiamo
abituare, non sapremmo dove andare
a lavorare altrimenti.
...DIPENDENTI PUBBLICI, O QUASI
Diversa la situazione di alcuni operai
che troviamo in piazza Salandra, dipendenti
della “Enel Sole”.
Quali i punti di forza e quelli di debolezza
della nostra città?
Non sono di Nardò - risponde uno di
loro - ma lavoro da quattro anni qui per
l’Enel Sole e, se dovessi trovare nei in
questa città, direi della questione della
viabilità, con le strade pericolose e piene
di buche, e poi c’è molta cattiva organizzazione
credo da parte delle amministrazioni.
Lei ha risentito della crisi?
Il mio settore non conosce crisi perché
noi rientriamo nella fascia della pubblica
amministrazione. Credo che risenta della
crisi più il settore
privato quello edile,
metalmeccanico. Sono
di origini sarde e se
paragono Nardò alla
mia regione che, come
sapete è autonoma,
vedo standard di qualitativi
migliori in Sardegna.
...I COMMERCIANTI
Ancora in piazza Salandra
facciamo qualche
domanda al titolare della storica tabaccheria
“Burrasca”.
Cosa cambierebbe lei di Nardò. Cosa
sente che manca a questa città?
Una delle più grandi “assenze” è sicuramente
quella dell’ ospedale. Nardò ha
risentito moltissimo di questi tagli che
molti cittadini hanno reputato ingiusti.
Oltre ai servizi mancano poi le iniziative
perché, per esempio, non si riesce a
sbloccare un turismo legato ai soli mesi
estivi e invece bisognerebbe destagionalizzarlo.
Se fosse sindaco di Nardò cosa farebbe?
Il nostro è un bravo sindaco; una cosa
che farei al suo posto però sarebbe di
sicuro quella di cercare di dare lavoro
alle persone poiché è un’altra cosa che
manca in questa città.
...GLI IMPRENDITORI
Il nostro tour prosegue per le stradine
del centro storico ed è qui che facciamo
un incontro molto particolare, il professore
della nostra scuola, Giuseppe Antico,
in veste però di titolare di un’attività
di B&B.
La sua attività ha risentito della crisi?
La crisi da noi ha determinato un cambiamento
del sistema di vacanza; non è
più la vacanza concentrata nel mese di
massima presenza turistica ma si è spalmata
nei mesi meno gettonati quindi c’è
stata una compensazione. Nel mio B&B
registro ormai presenze dall’ Ucraina,
dalla Lettonia, dalla Russia e dall’Est.
Direi quindi che il settore turistico non
ha risentito della crisi ma ha cambiato
sistema e protagonisti perché ormai
viviamo in un mondo dove Internet ha
aperto gli orizzonti a tutto il mondo con
la globalizzazione. Mi permetto dunque
di sottolineare anche gli aspetti positivi
che il settore turistico mette in luce
come, ad esempio, la presenza di stranieri
ai quali piace tutto del nostro territorio
e, della nostra città, soprattutto la
natura e l’arte. Secondo me dovremmo
valorizzare le nostre più antiche tradizioni
stando molto attenti a non farci
rubare la nostra identità locale. Tra gli
aspetti negativi sicuramente devo dire
che la Pubblica Amministrazione non ci
aiuta particolarmente.
Cosa c’è che non va, allora, a Nardò o
cosa cambierebbe?
La città è bellissima, ma occorrerebbe
un po’ più di vitalità, mi riferisco ai servizi,
alle attività. E poi non farebbe male
un’amministrazione più efficiente.
...I PROFESSIONISTI
Al bar, davanti ad un caffè, incontriamo
anche un gruppo di
professionisti neretini.
Cosa c’è che non va a
Nardò e cosa cambierebbe?
Tutto, soprattutto le
persone. Perché non
credo siano all’altezza
delle potenzialità di
questa città. A partire dalla pubblica
amministrazione ma è una situazione
non dissimile rispetto al resto dell’Italia
Ma ci sono punti di forza a Nardò secondo
lei?
Francamente non ne vedo molti. Non ci
sono fonti di svago, i giovani nel fine
settimana vanno fuori paese. Che la
città e il territorio siano belli non deve
essere un alibi per non fare nulla.
La sua attività ha risentito della crisi?
Essendo geometra sì, perché la crisi è
partita proprio dall’edilizia, i privati sono
fermi perché le banche non fanno
credito e come se non bastasse il piano
regolatore è fermo al 2001.
...GLI STRANIERI
Ci imbattiamo anche in una donna di
origini rumene che a Nardò lavora come
badante e apprendiamo con sorpresa
dal racconto della signora che ci sono
segn ali p ositi vi su l fron te
dell’integrazione.
Che idea si è fatto di Nardò?
Nardò è una città bellissima. Sono molte
le rumene che lavorano qui, alcune si
trovano bene, altre meno.
Come giudica le tradizioni della nostra
città?
Sono belle, ci sono molte feste, molte
più che nel mio paese.
Come si svolge la sua vita sociale?
Andiamo in giro, ci ritroviamo tra di noi
mentre è un po’ più difficile
ritrovarsi con gli italiani.
Come giudica i servizi che
ha trovato in Italia?
Sono buoni e molto
simili a quelli che avevo
in Romania.
...I DISOCCUPATI
L’ultima chiacchierata
la facciamo con una
casalinga molto particolare,
una donna del
napoletano trasferitasi
qui da qualche anno,
disoccupata.
Come si trova nel
Salento?
È bellissimo il paesaggio,
l’architettura, meno lo è la gente
che trovo quasi isolana, chiusa, con pochi
slanci. Dovreste mantenere belle e
pulite le vostre ricchezze e guardare
avanti, soprattutto voi ragazzi perché il
futuro è vostro, non dovete scoraggiarvi
anche quando le situazioni sono drammatiche.
Io, per esempio, sono senza
lavoro e senza pensione ma, nonostante
tutto, non perdo l’allegria e la voglia di
vivere. Dobbiamo ripartire dalla politica
recuperando il concetto greco di democrazia,
e voi giovani dovete essere più
attivi e propositivi.
Benedetta De Giorgi, Enrica Cisternino e Andrea Martano
Benedetta De Giorgi, Enrica Cisternino e Andrea Martano