Posted by Unknown
| 22:48
Se per fare giornalismo bisogna abbandonare il desk e guardarsi attorno, fare domande, osservare la città, noi del “Vanoni Press” non ce lo siamo fatto ripetere due volte e, registratore, fotocamera e taccuini alla mano, siamo andati in giro a chiedere ai neretini cosa pensano di Nardò, quali le sue potenzialità e quali i suoi limiti. In un assolato pomeriggio primaverile abbiamo allora intervistato, pensionati e commercianti, operai e imprenditori, casalinghe e badanti, per cercare di costruire, qui ed ora, un “quadro” dal vero della nostra città. 
Se per fare giornalismo bisogna abbandonare il desk e guardarsi attorno, fare domande, osservare la città, noi del “Vanoni Press” non ce lo siamo fatto ripetere due volte e, registratore, fotocamera e taccuini alla mano, siamo andati in giro a chiedere ai neretini cosa pensano di Nardò, quali le sue potenzialità e quali i suoi limiti. In un assolato pomeriggio primaverile abbiamo allora intervistato, pensionati e commercianti, operai e imprenditori, casalinghe e badanti, per cercare di costruire, qui ed ora, un “quadro” dal vero della nostra città.
...I PENSIONATI 
I primi ad incontrare lungo il nostro percorso sono un gruppo di pensionati, seduti alle panchine di piazzetta Tre Palme. Per loro il problema principale, rapportato alle loro esigenze rimane la chiusura dell’ospedale. Che cosa c’è che non va a Nardò o cosa cambiereste? Sono tante le cose che si possono cambiare. Ma alcune i politici le hanno cambiate in peggio, ad e s e m p i o a v e v a m o u n bell’ospedale e non ci è rimasto più niente. Siete soddisfatti dei servizi per i pensionati? Si, ci sono abbastanza servizi, ma dovrebbero aumentare le pensioni. Se lei fosse sindaco di Nardò, cosa farebbe? Mi scarterebbero subito come sindaco, perché senza laurea ormai non si va da nessuna parte (scherza ndr). 
...GLI OPERAI 
Poco più in là un gruppo di operai edili esce da una casa. Il loro è uno dei settori più colpiti dalla crisi Lei ha risentito della crisi? Si, perché manca il lavoro nell’edilizia in generale e per tutte le maestranze collegate: il piastrellista, il muratore, per l’idraulico. L’azienda per la quale lavorate è stata costretta a licenziare o a cambiare alcuni contratti? Sì, purtroppo. Eravamo in 30 ed ora siamo rimasti solo in 5. Il vostro datore vi paga come prima o lo stipendio si è abbassato? Si è abbassato e, purtroppo, ci dobbiamo abituare, non sapremmo dove andare a lavorare altrimenti. 
...DIPENDENTI PUBBLICI, O QUASI 
Diversa la situazione di alcuni operai che troviamo in piazza Salandra, dipendenti della “Enel Sole”. Quali i punti di forza e quelli di debolezza della nostra città? Non sono di Nardò - risponde uno di loro - ma lavoro da quattro anni qui per l’Enel Sole e, se dovessi trovare nei in questa città, direi della questione della viabilità, con le strade pericolose e piene di buche, e poi c’è molta cattiva organizzazione credo da parte delle amministrazioni. Lei ha risentito della crisi? Il mio settore non conosce crisi perché noi rientriamo nella fascia della pubblica amministrazione. Credo che risenta della crisi più il settore privato quello edile, metalmeccanico. Sono di origini sarde e se paragono Nardò alla mia regione che, come sapete è autonoma, vedo standard di qualitativi migliori in Sardegna. 
 ...I COMMERCIANTI 
Ancora in piazza Salandra facciamo qualche domanda al titolare della storica tabaccheria “Burrasca”. Cosa cambierebbe lei di Nardò. Cosa sente che manca a questa città? Una delle più grandi “assenze” è sicuramente quella dell’ ospedale. Nardò ha risentito moltissimo di questi tagli che molti cittadini hanno reputato ingiusti. Oltre ai servizi mancano poi le iniziative perché, per esempio, non si riesce a sbloccare un turismo legato ai soli mesi estivi e invece bisognerebbe destagionalizzarlo. Se fosse sindaco di Nardò cosa farebbe? 
Il nostro è un bravo sindaco; una cosa che farei al suo posto però sarebbe di sicuro quella di cercare di dare lavoro alle persone poiché è un’altra cosa che manca in questa città. 
...GLI IMPRENDITORI Il nostro tour prosegue per le stradine del centro storico ed è qui che facciamo un incontro molto particolare, il professore della nostra scuola, Giuseppe Antico, in veste però di titolare di un’attività di B&B. La sua attività ha risentito della crisi? La crisi da noi ha determinato un cambiamento del sistema di vacanza; non è più la vacanza concentrata nel mese di massima presenza turistica ma si è spalmata nei mesi meno gettonati quindi c’è stata una compensazione. Nel mio B&B registro ormai presenze dall’ Ucraina, dalla Lettonia, dalla Russia e dall’Est. Direi quindi che il settore turistico non ha risentito della crisi ma ha cambiato sistema e protagonisti perché ormai viviamo in un mondo dove Internet ha aperto gli orizzonti a tutto il mondo con la globalizzazione. Mi permetto dunque di sottolineare anche gli aspetti positivi che il settore turistico mette in luce come, ad esempio, la presenza di stranieri ai quali piace tutto del nostro territorio e, della nostra città, soprattutto la natura e l’arte. Secondo me dovremmo valorizzare le nostre più antiche tradizioni stando molto attenti a non farci rubare la nostra identità locale. Tra gli aspetti negativi sicuramente devo dire che la Pubblica Amministrazione non ci aiuta particolarmente. Cosa c’è che non va, allora, a Nardò o cosa cambierebbe? La città è bellissima, ma occorrerebbe un po’ più di vitalità, mi riferisco ai servizi, alle attività. E poi non farebbe male un’amministrazione più efficiente. 
...I PROFESSIONISTI Al bar, davanti ad un caffè, incontriamo anche un gruppo di professionisti neretini. Cosa c’è che non va a Nardò e cosa cambierebbe? Tutto, soprattutto le persone. Perché non credo siano all’altezza delle potenzialità di questa città. A partire dalla pubblica amministrazione ma è una situazione non dissimile rispetto al resto dell’Italia Ma ci sono punti di forza a Nardò secondo lei? Francamente non ne vedo molti. Non ci sono fonti di svago, i giovani nel fine settimana vanno fuori paese. Che la città e il territorio siano belli non deve essere un alibi per non fare nulla. La sua attività ha risentito della crisi? Essendo geometra sì, perché la crisi è partita proprio dall’edilizia, i privati sono fermi perché le banche non fanno credito e come se non bastasse il piano regolatore è fermo al 2001. 
...GLI STRANIERI Ci imbattiamo anche in una donna di origini rumene che a Nardò lavora come badante e apprendiamo con sorpresa dal racconto della signora che ci sono segn ali p ositi vi su l fron te dell’integrazione. Che idea si è fatto di Nardò? Nardò è una città bellissima. Sono molte le rumene che lavorano qui, alcune si trovano bene, altre meno. Come giudica le tradizioni della nostra città? Sono belle, ci sono molte feste, molte più che nel mio paese. Come si svolge la sua vita sociale? Andiamo in giro, ci ritroviamo tra di noi mentre è un po’ più difficile ritrovarsi con gli italiani. Come giudica i servizi che ha trovato in Italia? Sono buoni e molto simili a quelli che avevo in Romania.
...I DISOCCUPATI L’ultima chiacchierata la facciamo con una casalinga molto particolare, una donna del napoletano trasferitasi qui da qualche anno, disoccupata. Come si trova nel Salento? È bellissimo il paesaggio, l’architettura, meno lo è la gente che trovo quasi isolana, chiusa, con pochi slanci. Dovreste mantenere belle e pulite le vostre ricchezze e guardare avanti, soprattutto voi ragazzi perché il futuro è vostro, non dovete scoraggiarvi anche quando le situazioni sono drammatiche. Io, per esempio, sono senza lavoro e senza pensione ma, nonostante tutto, non perdo l’allegria e la voglia di vivere. Dobbiamo ripartire dalla politica recuperando il concetto greco di democrazia, e voi giovani dovete essere più attivi e propositivi.

 Benedetta De Giorgi, Enrica Cisternino e Andrea Martano

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